Come è finito il 2018: bollettino ABI su mutui e tassi

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Come è finito il 2018 per il mercato dei mutui? E come si è aperto l’anno sullo stesso comparto?

A svelarcelo è l’ultimo bollettino mensile dell’ABI sui prestiti e sulla raccolta bancaria, per il quale i prestiti a famiglie e imprese hanno registrato una crescita su base annua pari all’1% nel corso del mese di gennaio. All’interno di tale dato – per quanto l’aggiornamento sia ancora a dicembre – la crescita del mercato dei mutui si è fatta ancora più dinamica, con una progressione del 2,5% su base annua che fa ben sperare per il primo trimestre 2019.

Tassi in crescita, ma prevale la grande convenienza

Nel mercato dei mutui a crescere non è stato, comunque, il solo dato aggregato sulle erogazioni. A gennaio 2019, infatti, il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è risultato essere pari all’1,92%: sebbene si tratti di un costo del denaro ancora di grande convenienza, sembra piuttosto chiaro che all’orizzonte vi sia un destino di apprezzamento del tasso sui finanziamenti, da svilupparsi però in un medio termine pluriennale.

Insomma, chi vuole acquistare una casa attraverso un mutuo, sfruttando una elevata convenienza economica, può farlo con relativa calma: fino al momento in cui il mercato non metabolizzerà un potenziale rialzo dei tassi di riferimento da parte della BCE, il costo del denaro rimarrà orientato su soglie storicamente di ampia fruibilità.

Sofferenze nette, riduzione di due terzi in due anni

Passiamo dunque ad un altro dato particolarmente positivo, relativo all’evoluzione delle sofferenze nette: il dato sulla qualità del credito si è evoluto in maniera molto convincente, tanto che a dicembre 2018 le sofferenze al netto di svalutazioni e accantonamenti effettuati dalle banche sono state pari a 29,5 miliardi di euro, in flessione di circa 9 miliardi in un solo anno. Rispetto al dicembre 2016, invece, la contrazione è stata addirittura pari al 66% (57,3 miliardi di euro).

Il rapporto tra le sofferenze nette e impieghi totali si è ora attestato all’1,72%, contro il 4,89% a fine 2016.

Raccolta: lieve crescita per i volumi

Concludiamo infine con uno sguardo alla raccolta da clientela, con un dato complessivo del mercato in crescita dello 0,3% a gennaio 2019, grazie al buon andamento dei depositi (+ 2,4% a/a, + 35 miliardi di euro), in grado di compensare la frenata della raccolta obbligazionaria (- 10,8% a/a, – 29 miliardi di euro).

Rileviamo altresì come a gennaio 2019 il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela sia rimasto stabile allo 0,61%. Il margine fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie rimane in Italia su livelli molto bassi, pari a 198 punti base. Prima della crisi finanziaria, a fine 2007, era invece pari a 335 punti.

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