Nuovo balzo in avanti delle compravendite residenziali

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Le compravendite residenziali continuano a crescere, all’interno del mercato immobiliare italiano, anche se lo fanno a un ritmo più tenue rispetto a quanto gli operatori avevano avuto l’opportunità di metabolizzare nel primo quarto. Gli ultimi dati OMI, pubblicati pochi giorni fa, affermano infatti che i volumi di compravendite nel settore residenziale sono cresciuti del 3,9%, meno della metà del ritmo della prima parte dell’esercizio (+ 8,8%), ma pur sempre in grado di garantire il consolidamento di un trend di crescita che dura in modo ininterrotto dal “lontano” 2014, e altresì in grado di apportare un dato destagionalizzato ai massimi dal 2011.

Una ripresa lenta e altalenante

Che il mercato si stia dirigendo verso una lenta ripresa, ma con un andamento altalenante che soffre dell’incertezza economica nazionale e internazionale, lo confermano anche gli ultimi dati elaborati all’interno del Sondaggio congiunturale del mercato delle abitazioni in Italia, che puntualmente rileva il sentiment degli operatori di settore.

Con riferimento al II trimestre 2019, emerge così che la quota di agenzie che ha avvertito una pressione al ribasso dei prezzi degli immobili sia pari al 16%: un dato contenuto, che però è più di cinque volte maggiore rispetto alla quota di agenzie (3%) che invece segnala un aumento delle quotazioni.

Continua a crescere in modo diffuso, inoltre, il coinvolgimento degli operatori nella realizzazione delle transazioni immobiliari in tutto il territorio: la quota di agenzie che ha venduto almeno un’abitazione nel secondo trimestre 2019 è infatti stata dell’81,7%, in aumento rispetto al 74,8% della rilevazione precedente. Solamente l’8% delle agenzie indica tuttavia un incremento degli incarichi a vendere, contro il 9,7%  della precedente rilevazione.

Per quanto poi concerne la mancanza delle proposte di acquisto, la determinante principale lamentata dalle agenzie è la presenza di prezzi ritenuti troppo elevati dai potenziali compratori, indicato come il motivo di cessazione dell’incarico a vendere nel 65% dei casi.

Uno sguardo alle singole macro aree

Tornando al dossier OMI, emerge come il Centro (+ 4,4%) e le Isole (+ 4,5%) siano state le due macro aree con le migliori prestazioni, mentre il Nord Est (+ 3,9%) ha mantenuto uno sviluppo nella media nazionale. Conclude il quarto con una prestazione sotto la media il Nord Ovest (+ 3,8%) e, soprattutto, il Sud (+ 3,0%). Le percentuali sono relativamente comparabili per quanto attiene le superfici compravendute: l’incremento medio nazionale è stato del 4,0%, con un balzo sopra media delle Isole (+ 5,8%), del Centro (+ 4,7%) e del Nord Ovest (+ 4,1%) e sotto media di Nord Est (+ 3,8%) e del Sud (+ 2,5%).

L’analisi delle classi dimensionali tende infine a preferire una maggiore pressione per le compravendite di appartamenti di più piccole dimensioni (fino a 50 metri quadri, + 6,1%), mentre il ritmo di crescita più lento è stato quello degli appartamenti di dimensioni intermedie (tra gli 85 e i 115 metri quadri, + 2,0%). Sono comunque proprio questi ultimi, unitamente a quelli di dimensioni immediatamente più ristrette (tra i 50 e gli 85 metri quadri) ad assorbire la maggior parte delle compravendite, con percentuale rispettivamente pari al 27,4% e al 30,8% del totale.

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