Acquisto casa: tutti i costi da sostenere

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L’acquisto di una casa è una decisione finanziaria molto importante che, come tale, deve essere valutata attentamente: il prezzo di vendita dell’immobile è infatti solo una parte dell’investimento richiesto.

Nel processo di acquisto di una proprietà immobiliare subentrano diverse voci di spesa che è fondamentale considerare per una corretta pianificazione finanziaria: ciascuna di queste voci può variare significativamente a seconda che si tratti dell’acquisto di una prima abitazione, che gode di specifiche agevolazioni fiscali, o di una seconda casa, soggetta invece a un regime fiscale differente.

Ecco, dunque, che una valutazione accurata di tutte queste componenti di spesa è essenziale per evitare sorprese sgradite e per assicurarsi di avere a disposizione le risorse necessarie per completare l’operazione nel modo più vantaggioso possibile. Scopriamo insieme come.

L’imposta di registro e l’IVA

Nell’acquisto di un immobile, due imposte principali rivestono un ruolo fondamentale: l’Imposta di Registro e l’IVA. La loro applicazione non è arbitraria, ma segue precise regole che dipendono sia dal tipo di venditore che dalle caratteristiche dell’immobile stesso.

L’Imposta di Registro viene applicata principalmente nelle transazioni tra privati o quando il venditore è un’impresa che ha completato la costruzione da oltre 5 anni senza aver effettuato significative ristrutturazioni. Per la prima casa, questa imposta è relativamente contenuta, attestandosi al 2% del valore catastale. L’acquisto di una seconda abitazione comporta invece un’aliquota più elevata, pari al 9%.

L’IVA entra in gioco quando si acquista direttamente da un costruttore, sia nel caso di immobili di nuova costruzione (ultimati da meno di 5 anni) sia dopo importanti interventi di ristrutturazione. In questi casi, per la prima casa si applica un’aliquota del 4% sul prezzo d’acquisto. Per le seconde case, l’aliquota standard è del 10%, ma sale al 22% per gli immobili considerati di lusso (categorie catastali A1, A8 e A9).

Un aspetto spesso sottovalutato riguarda la registrazione del contratto preliminare, che deve essere effettuata entro un mese dalla firma. La procedura comporta il versamento di un’imposta fissa di 200 euro, più 16 euro di imposta di bollo ogni quattro facciate o 100 righe di testo. Nelle compravendite non soggette a IVA, si aggiunge un’imposta dello 0,5% sulla caparra e del 3% sugli eventuali acconti versati.

Imposte sulla prima e sulla seconda casa

Il pagamento delle imposte subisce alcuni importanti cambiamenti a seconda che si tratti di acquisto di una prima o di una seconda casa.

Per quanto riguarda le imposte ipotecarie e catastali, il regime fiscale si differenzia in base alla tipologia di imposta principale applicata. Nelle transazioni soggette a imposta di registro, sia per prima che per seconda casa, queste imposte ammontano a 50 euro ciascuna. Diversamente, quando l’acquisto è soggetto a IVA, le imposte ipotecarie e catastali sono fissate a 200 euro ciascuna, con un’ulteriore imposta di registro di 200 euro, indipendentemente dalla destinazione dell’immobile.

Le spese notarili rappresentano un altro capitolo importante. Il costo della prestazione professionale del notaio varia in funzione di diversi fattori, tra cui il valore dell’immobile e la complessità dell’atto. Generalmente, per le prime case sono previste condizioni più favorevoli rispetto alle seconde abitazioni. Va considerato che se l’acquisto viene finanziato con un mutuo, sarà necessario prevedere un ulteriore compenso per la stipula del relativo atto.

Un’altra differenza sostanziale riguarda l’imposta sostitutiva sul mutuo: per chi acquista la prima casa, questa si attesta allo 0,25% dell’importo finanziato, mentre sale significativamente al 2% per l’acquisto di una seconda abitazione.

Le altre spese

Nell’acquisto di un immobile, è fondamentale considerare anche una serie di spese accessorie che, pur non essendo immediatamente evidenti, possono incidere significativamente sul budget complessivo.

Quando si richiede un mutuo, per esempio, la banca richiede obbligatoriamente una perizia tecnica dell’immobile per valutarne il reale valore di mercato e stabilire l’importo finanziabile. Questa valutazione professionale comporta un costo che generalmente oscilla tra i 200 e i 400 euro, variando in base alla complessità della stima e alla tipologia di immobile.

La stipula del mutuo spesso richiede anche l’attivazione di coperture assicurative specifiche. Tra queste, la più comune è la polizza incendio e scoppio, il cui premio viene calcolato in base a diversi fattori, tra cui il valore dell’immobile stesso e l’ammontare del finanziamento richiesto.

Un capitolo a parte merita il compenso dell’agenzia immobiliare, quando ci si avvale di questa intermediazione professionale. La provvigione, che solitamente si attesta tra il 3% e il 5% del valore dell’immobile più IVA, rappresenta più che una spesa un investimento strategico. Il servizio infatti garantisce una maggiore sicurezza nella transazione, offrendo tutele sia al venditore che all’acquirente attraverso verifiche approfondite e assistenza specializzata durante tutto il processo di compravendita.

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