Crescono del 3,9% le compravendite residenziali in Italia

Sono cresciute del 3,9% le compravendite residenziali in Italia: ad affermarlo è l’ultimo report condotto dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, che attesta una ulteriore spinta propulsiva delle transazioni abitative (una caratteristica che, oramai, dura dal 2014), pur in evidente rallentamento rispetto al ritmo che era stato registrato nel trimestre precedente (+ 8,8%).

Condiviso che il dato destagionalizzato delle transazioni di settore è ai massimi livelli della serie storica, vediamo quali sono le principali valutazioni effettuabili sui dati nazionali e per singole aree territoriali, e quali sono state le tipologie di appartamenti più richieste dalle famiglie italiane.

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Richieste mutui in rallentamento, pesa il contenimento delle surroghe

La Bussola Crif aggiornata alla metà dell’anno ci informa che – come da attese – le richieste di nuovi mutui nel primo semestre del 2019 sono rallentate, facendo segnare un – 9,4% principalmente riconducibile al contenimento delle surroghe, i finanziamenti con finalità di sostituzione, la cui onda lunga si fa sempre meno increspata (a conferma che, in fondo, chi aveva interesse e volontà a surrogare il proprio mutuo, in buona parte lo ha già fatto negli scorsi anni).

Non è questo, comunque, l’unico dato di rilievo che la Centrale Rischi ha voluto condividere nel suo dossier: vediamo insieme i principali spunti.

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Come si è evoluto lo stock immobiliare italiano nel 2018?

Come abbiamo avuto modo di commentare negli ultimi mesi, il mercato immobiliare italiano ha continuato ad evolversi in modo dinamico nel corso del 2018, andando a caratterizzare l’ennesimo periodo di transizioni che potrebbe trovare positivo prolungamento nell’attuale esercizio e, soprattutto, nel prossimo 2020.

Ma come si è sviluppato lo stock immobiliare degli italiani, ovvero l’entità delle unità immobiliari che sono censite negli archivi catastali?

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Mercato immobiliare, le prime riflessioni sul 2019

Il 2019 è giunto solo alla metà del suo lungo percorso, ma non è certo prematuro cercare di elaborare qualche riflessione sulla sua tendenza acquisita. L’occasione ci è evidentemente fornita dalla pubblicazione dell’ultimo dossier da parte dell’Osservatorio del mercato immobiliare da parte dell’Agenzia delle Entrate, che ha certificato come nel corso del primo trimestre dell’anno le compravendite nel settore residenziale siano cresciute dell’8,8%, in lieve rallentamento rispetto al trend del trimestre precedente (+ 9,3%). Anche il dato destagionalizzato del volume delle transazioni risulta in crescita, toccando il livello più alto per l’intera serie storica dal 2011.

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Nuovo Euribor rinviato al 2022: che cosa cambia per i tassi variabili?

Doveva entrare in vigore nel 2019, e invece è stato slittato al 31 dicembre 2021. Parliamo, ovviamente, del termine ultimo entro cui procedere alla sostituzione del “vecchio” Euribor con una nuova versione favorita dalla benchmark regulation, e che dovrebbe permettere alle banche (e di conseguenza ai clienti) di poter disporre di un parametro più attendibile e più trasparente cui ancorare i tassi variabili applicati a prestiti e mutui.

Ma perché è così importante questo argomento? E che cosa potrebbe cambiare per tutti coloro i quali hanno intenzione di sottoscrivere un mutuo a tasso variabile?

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Mutui casa, per l’ABI andamento positivo per le richieste

Continua ad essere positiva la dinamica dei prestiti bancari nel mercato italiano. Stando a quanto afferma il rapporto mensile dell’ABI recentemente dato alle stampe, infatti, i prestiti a famiglie e imprese hanno registrato una crescita su base annua pari all’1,0%. In tale dato, spicca il fatto che l’ammontare totale dei mutui in essere presso le famiglie abbiano registrato una variazione positiva del 2,5% su base annua.

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Mercato residenziale in Italia, nuovi passi in avanti dell’abitativo

Prosegue di buona lena la ripresa del mercato residenziale in Italia: stando agli ultimi dati OMI, relativi al IV trimestre 2018, il numero delle compravendite sarebbe cresciuto del 9,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per la dinamica positiva più rilevante degli ultimi due anni.

Una conferma ulteriore di quanto il mercato abitativo stia cercando di ritornare ai livelli pre-crisi, e che si accompagna con alcune altre riflessioni non marginali.

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Come è finito il 2018: bollettino ABI su mutui e tassi

Come è finito il 2018 per il mercato dei mutui? E come si è aperto l’anno sullo stesso comparto?

A svelarcelo è l’ultimo bollettino mensile dell’ABI sui prestiti e sulla raccolta bancaria, per il quale i prestiti a famiglie e imprese hanno registrato una crescita su base annua pari all’1% nel corso del mese di gennaio. All’interno di tale dato – per quanto l’aggiornamento sia ancora a dicembre – la crescita del mercato dei mutui si è fatta ancora più dinamica, con una progressione del 2,5% su base annua che fa ben sperare per il primo trimestre 2019.

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